Grow with the Groove è un workshop creato e pensato da me e Luca Pisu (www.lucapisu.it) per potenziare il lavoro in gruppo e migliorarne la comunicazione, unendo il coaching e la musica.

Un metodo innovativo e creativo che integra le tecniche utilizzate nel coaching e nel counseling organizzativo, appoggiandosi allo sfondo creativo della musica e in particolare al ruolo che ricopre il basso.

Essere parte di un team di lavoro significa collaborare con altre persone verso un obiettivo comune. Oltre al contributo individuale, è fondamentale saper ascoltare e valorizzare le idee degli altri, creando un ambiente di collaborazione e supporto reciproco. (altro…)

Si parla molto di comunicazione. Ma sappiamo ascoltare?

 

Un buon ascolto è molto più che stare in silenzio mentre l’altra persona parla.

Negli ultimi mesi sto approfondendo questo tema, insieme all’analisi dei bisogni, che, in ambito consulenziale, corrisponde proprio alla fase dell’ascolto.

Una fase, che in entrambe i casi, spesso viene data per scontata, ma sulle cui basi si fonda tutto il processo comunicativo.

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Darsi degli obiettivi è un buon modo per iniziare l’anno. Lo leggiamo e lo sentiamo dire ovunque. Ed in effetti ci può aiutare ad essere più focalizzati.

Ma quali tipi di obiettivi? Ho deciso di darvi alcune suggestioni che riguardano le nostre modalità di approcciarci agli eventi ed alle situazioni della nostra vita, privata o professionale che sia.

Mettere un punto interrogativo in fondo alle frasi che descrivono le nostre certezze, rispetto a qualsiasi cosa, è un esercizio che può essere anche divertente e che spesso ci permette di scoprire delle rivelazioni molto interessanti.

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Tutti noi abbiamo degli schemi emotivi che mettiamo in atto quando ci muoviamo nel mondo.
Renderli consapevoli è quello che ci aiuta a poterli modificare quando necessario, uscendo dalla reattività, che molto spesso è la causa della nostra frustrazione, perché non ci permette di raggiungere il risultato sperato.
A volte ci troviamo a rispondere a situazioni diverse in modo simile o addirittura uguale, senza chiedervi se è davvero così che volevamo agire. (altro…)

C’è stato un momento nella mia vita in cui mi sono resa conto che qualcosa non mi permetteva di essere serena e in pace con me stessa. Così ho deciso di farmi sostenere in un mio percorso di crescita ed evoluzione personale.

Questo è proprio uno dei presupposti per cui rivolgersi ad un professionista della relazione d’aiuto: nasce dal rendersi conto che “qualcosa è cambiato”, qualcosa ( una relazione, un lavoro, una nostra modalità) che ad un certo punto non funziona più e che ci può far sentire un senso di forte insoddisfazione e frustrazione. (altro…)

Stimolata da una cara amica, che mi ha già vista lavorare come supervisor in un altro contesto, e che oggi lavora in una cooperativa sociale, è nato anche questo progetto che ho pensato di condividere.
In questo modo vorrei ripartire anche a raccontarvi di me e del mio lavoro nella mia bussola.
Ho già lavorato in contesti educativi e credo che il sostegno agli operatori/trici sia fondamentale per alleggerire il lavoro che svolgono. Dovendo infatti loro gestire le dinamiche, anche emotive, di altri esseri umani, possono facilmente essere messi/e a dura prova e sotto pressione.
La supervisione di equipe e team è un momento formativo e di crescita personale per coloro che lavorano nei contesti educativi e formativi (educatori, insegnanti, formatori) e, più in generale, per chi lavora con la relazione d’aiuto che pone davanti all’impegno di dover sostenere situazioni talvolta difficili da gestire, sia con i colleghi che con gli utenti.

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Credo, soprattutto in Italia, ci sia ancora molta diffidenza rispetto alla possibilità di rivolgersi ad un professionista in un momento difficile della vita.
Per quanto se ne parli in modo più frequente di un tempo, credo che non sia ancora abbastanza e che ci sia ancora poca chiarezza tra le differenze tra i vari tipi di percorsi che possono essere affrontati con il sostegno di un professionista di quella che viene definita una relazione d’aiuto.

Una distinzione importante e che può essere utile chiarire a chi sente la necessità di un percorso personale o di affrontare alcune criticità che sta vivendo nella propria esistenza. (altro…)

Molti clienti quando si rivolgono a un/una professionista della relazione d’aiuto o a un/una consulente non fanno caso al suo orientamento di riferimento.
Personalmente credo che anche il metodo che si utilizza faccia la differenza e ci aiuti a comprendere con che tipo di professionista ( e a volte di persona) stiamo avendo a che fare.
Spesso non è messo in evidenza, ma ci sono molti modi di svolgere una professione come questa.
Per me l’approccio della Gestalt è un punto di riferimento. Una visione del mondo e una lente di ingrandimento che mi guida in ogni contesto: negli incontri di counseling e di coaching individuale, che in quelli di consulenza con le organizzazioni.

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Padroneggiare le abilità necessarie per esprimere le nostre emozioni, per manifestarle, saper gestire le strategie per affrontarle e canalizzarle nei momenti difficili, sono competenze indispensabili nella vita di un individuo. Soprattutto se non si vuole giungere in età matura senza essere in grado di gestire i conflitti e di esprimere i propri stati d’animo e le proprie ragioni in maniera adeguata.

Tutti noi possiamo allenare questa capacità, se gli diamo valore e attenzione.

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In un mondo in cui l’iperattività è alla base di molte vite, sempre più studi dimostrano come le emozioni siano al centro della nostra vita quotidiana.

La nostra salute fisica è connessa con quella emotiva, e viceversa.

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