Grow with the Groove è un workshop creato e pensato da me e Luca Pisu (www.lucapisu.it) per potenziare il lavoro in gruppo e migliorarne la comunicazione, unendo il coaching e la musica.

Un metodo innovativo e creativo che integra le tecniche utilizzate nel coaching e nel counseling organizzativo, appoggiandosi allo sfondo creativo della musica e in particolare al ruolo che ricopre il basso.

Essere parte di un team di lavoro significa collaborare con altre persone verso un obiettivo comune. Oltre al contributo individuale, è fondamentale saper ascoltare e valorizzare le idee degli altri, creando un ambiente di collaborazione e supporto reciproco. (altro…)

Si parla molto di comunicazione. Ma sappiamo ascoltare?

 

Un buon ascolto è molto più che stare in silenzio mentre l’altra persona parla.

Negli ultimi mesi sto approfondendo questo tema, insieme all’analisi dei bisogni, che, in ambito consulenziale, corrisponde proprio alla fase dell’ascolto.

Una fase, che in entrambe i casi, spesso viene data per scontata, ma sulle cui basi si fonda tutto il processo comunicativo.

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Ho deciso di approfondire il tema del burnout e della gestione dello stress in generale attraverso la tesi del Master in Counseling relazionale che ho conseguito a Marzo 2023, in un’ottica di apprendimento della gestione delle emozioni , in quanto credo sia uno degli elementi, se non l’elemento cardine per migliorare il benessere nelle organizzazioni, ma che, nella mia esperienza lavorativa, vedo ancora lasciato in secondo piano rispetto alla performance.
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L’intervento di counseling e/o coaching organizzativo è un processo che ha lo scopo di innalzare il livello di consapevolezza e responsabilità nell’organizzazione rispetto ai propri meccanismi.
Il mio compito iniziale, ma che prosegue durante tutto il periodo dell’intervento, è proprio quello di aiutare l’organizzazione stessa a diventare più consapevole dei meccanismi relazionali ed emotivi che vengono messi in atto, esattamente come farei con chi viene da me in un percorso personale. L’attenzione è posta soprattutto a quelle che sono le dinamiche fenomenologiche all’interno dell’azienda. (altro…)

Email ricevute a ogni minuto, anche dal compagno di scrivania; skype calls che fanno trillare i tablet; notifiche di whatsapp e social network. Il lavoro viene interrotto mediamente ogni sei minuti da messaggi provenienti da dispositivi elettronici che distolgono l’attenzione. L’illusione è di riuscire a portare avanti più attività contemporaneamente, ma il risultato, in realtà, è la generazione di una costante confusione in cui non possiamo che perderci. (altro…)

Capita spesso sul lavoro di ritrovarsi in situazioni di stallo, in cui la motivazione del team ha ceduto il passo alla stanchezza o addirittura alla noia: in questi casi, è importante chiedersi come recuperare l’energia perduta, e spesso una strategia basata sul rinforzo di premi o punizioni non si rivela vincente.

Una teoria utile e interessante da seguire in ambito business è il “goal setting”, ovvero la teoria degli obiettivi consapevoli, secondo cui i principali meccanismi di motivazione vengono stimolati dalla capacità di porsi degli obiettivi su cui basarsi per valutare le prestazioni. (altro…)

Quando mi hanno parlato per la prima volta della Gestalt, ancora non sapevo che avrei fatto il counselor, tantomeno cosa potesse significare per me fare il counselor. Quello però che ho percepito fin da subito analizzando i principi su cui si basa, è che la Gestalt era la filosofia che meglio si adattava al percorso personale e professionale che sentivo di voler intraprendere.

Preferisco definirla filosofia perché per me la Gestalt non è solo una teoria psicologica, ma una lente attraverso cui è possibile ottenere una visione d’insieme, un modo per approcciarsi al mondo e integrarsi in esso. (altro…)

Sempre di più, le grandi aziende si stanno impegnando ad adottare iniziative che rendano il luogo di lavoro accogliente, stimolante e piacevole per aumentare il benessere dei loro dipendenti, sia a livello fisico, magari aprendo centri benessere all’interno delle sedi o fornendo sconti per le palestre, sia a livello di relazioni, organizzando giornate in cui i lavoratori possono confrontarsi e conoscersi meglio tra loro anche in contesti creativi o differenti da quelli a cui sono abituati. (altro…)

Chi gestisce un contesto lavorativo ha anche l’obiettivo di costruire un ambiente in cui la motivazione dei dipendenti sia alta: per ottenere questo è fondamentale creare una realtà in cui ogni singolo individuo si senta parte di un meccanismo più grande, ma allo stesso tempo autonomo e responsabile nelle sue scelte, e soprattutto soddisfatto del suo lavoro.

Per rafforzare questi sentimenti esistono sistemi di gestione del personale che tendono a consolidare e valorizzare le capacità e le caratteristiche di ogni individuo, lavorando sulle situazioni di svantaggio per rendere il dipendente più forte e sicuro nelle sue possibilità di scelta e intervento. (altro…)

Il luogo di lavoro: l’ambiente in cui passiamo mediamente un terzo delle nostre giornate, fonte di soddisfazione e gratificazione ma, spesso, anche di stress.

Lo stress da lavoro può colpire in modi diversi a seconda delle condizioni lavorative, del rapporto con i capi e i colleghi, o dei ritmi che siamo tenuti a sostenere: ci sono alcuni paesi, come il Giappone, in cui la morte per lavoro eccessivo è diventato un vero e proprio fenomeno sociale in espansione, ma, anche senza arrivare a questi eccessi, il 54% della popolazione mondiale afferma che lo stress derivi principalmente dal lavoro. (altro…)