09 Gen Motivare se stessi per motivare gli altri
Capita spesso sul lavoro di ritrovarsi in situazioni di stallo, in cui la motivazione del team ha ceduto il passo alla stanchezza o addirittura alla noia: in questi casi, è importante chiedersi come recuperare l’energia perduta, e spesso una strategia basata sul rinforzo di premi o punizioni non si rivela vincente.
Una teoria utile e interessante da seguire in ambito business è il “goal setting”, ovvero la teoria degli obiettivi consapevoli, secondo cui i principali meccanismi di motivazione vengono stimolati dalla capacità di porsi degli obiettivi su cui basarsi per valutare le prestazioni. La teoria evidenzia però anche come la motivazione sia qualcosa di momentaneo, che tende a svanire in fretta se viene meno lo stimolo. Bisogna quindi fare in modo che questi stimoli siano costanti, lavorando sulla motivazione intrinseca dell’individuo, ovvero sulla curiosità, la voglia di imparare, di rendersi autonomo. È la sfida al continuo miglioramento la leva che porta in alto la percezione della propria competenza e, di conseguenza, la propria soddisfazione, gioia e voglia di continuare.
Per lavorare in questa direzione è necessario avere ben chiari quali siano i propri obiettivi e i desideri che spingono a raggiungerli: bisogna chiedersi sempre perché si fa ciò che si fa. La seconda domanda da porsi è cosa si fa: fare una lista aiuta a tenere presente il proprio carico di lavoro e a creare una scala di priorità. Una volta stabilito il carico, serve stabilire gli obiettivi e metterli in agenda, in modo da poter costantemente controllare i propri progressi.
Per avere l’energia necessaria a tutto questo, è buona abitudine cominciare la giornata con un gesto che dia buonumore e positività, per trasportare questa sensazione fino a sera.
Lavorare sulla motivazione, quindi, significa esaminare se stessi, agire sulla propria consapevolezza, disciplina e autodeterminazione: la motivazione aumenta in maniera direttamente proporzionale all’autostima, per questo scoprire di aver raggiunto i risultati, oltre a dare soddisfazione, spinge anche a fare sempre meglio e rende ambiziosi.
In azienda bisogna tener presente che la motivazione è contagiosa: condividere questi principi con i propri collaboratori favorisce la creazione di un team unito da valori e scopi comuni, coeso e alla ricerca di un costante miglioramento. La motivazione personale e quella del proprio gruppo vanno di pari passo, per questo per migliorare l’umore del team con cui si lavora è fondamentale cominciare da se stessi.